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Donna e 3 bimbi cinesi intossicati in un dormitorio abusivo

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Dramma sfiorato a Campi Bisenzio, in una palazzina che ospita alcune ditte di pelletteria dove dormivano 50 persone. La fuoriuscita di monossido provocata da un malfunzionamento dello scaldabagno

di LUCA SERRANO’ Donna e 3 bimbi cinesi intossicati in un dormitorio abusivo Dramma sfiorato ieri notte a Campi Bisenzio, in una palazzina che ospita alcune ditte di pelletteria gestite da cittadini cinesi, e dove dormivano circa 50 persone. Una donna di 36 anni e i suoi tre figli di 11, 8 e 6 anni sono finiti in ospedale per un’intossicazione da monossido di carbonio, provocata con tutta probabilità da un malfunzionamento dello scaldabagno. Trasferiti a Careggi e al Meyer, le loro condizioni si sono stabilizzate col passare delle ore.

Non sono in pericolo di vita. L’allarme al 118 è scattato intorno alle 4 del mattino: i volontari hanno trovato la mamma e i piccoli davanti alla palazzina, e solo col successivo intervento dei militari è saltata fuori la presenza delle ditte-dormitorio. Sul posto una sqadra di vigili del fuoco, che ha messo in sicurezza l’area e avviato accertamenti. La palazzina è stata poi evacuata e messa sotto sequestro.

Il monossido sarebbe fuoriuscito da uno scaldabagno alimentato da una bombola a gas: nella porzione della villetta in cui hanno sede i quattro laboratori tessili ne sono state trovate e sequestrate 21. Lo scaldabagno alimentava a sua volta una stufetta ad acqua usata per scaldare uno dei loculi, dove dormiva la donna con i figli. La donna si è alzata per andare in bagno, si è accorta di stare male e ha dato l’allarme.

La porzione della villa di tre piani è affittata regolarmente alle ditte cinesi dal proprietario che

vive nella parte restante. Dietro ai laboratori ci sono i dormitori abusivi, cucine, fatti con pannelli di cartongesso, con fili elettrici volanti. C’era anche una telecamera piazzata nel cortile per controllare chi arrivava.
Accertamenti sono in corso per stabilire la posizione del proprietario della villa e la posizione contrattuale dei circa 50 lavoratori. Lo stabile è stato sequestrato e sgomberato e i lavoratori cinesi hanno trovato sistemazione da parenti e amici.

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